Forse c’è davvero troppo buio in questi giorni. Le giornate si accorciano: la luce si fa avara, amara l’anima che cova i pensieri più neri.
Non è un caso che questi siano i giorni della depressione, del male oscuro che si abbatte sugli scandinavi e su quanti stanno troppo lontano dal giorno.
Anch’io non sono messo benissimo, soprattutto leggendo le notizie di questi giorni di fascisti e neofascisti e neocoglioni vari che si aggirano per le nostre strade. Non che ignorassi la loro presenza – per carità – ché basta parlare con un adolescente (non con tutti, per fortuna...) per sentirsi ripetere la storiella dei treni in orario, dell’ordine e della disciplina e dell’errore fatale – l’unico, in mezzo a tante opere buone – di allearsi col folle germanico... La vulgata consolatoria del fascismo “buono” (da distinguersi dalla sua fase terminale, che parte dal ’38 circa in poi) ignora ovviamente la morte di Matteotti e di Gobetti fra i tanti o le leggi contro la libertà di stampa e di associazione, e non fa che aumentare la gastrite a chi, come me, è costretto ad ascoltare queste favole con la tolleranza e lo spirito critico appresi, mio malgrado, in vari anni di ascolto delle opinioni altrui.
Forse c’è davvero troppo buio, penso, nelle nostre coscienze o semplicemente nella nostra cultura, in quello che siamo o non siamo riusciti a trasmettere a questi giovanottoni rasati e vestiti di nero. Quel nero è veramente il segnale di tutto quanto non riescono a vedere nell’oscurità della loro ideologia.
Ecco: pensavo a queste cose e a come la luce si accorciasse gradualmente in questo periodo, in sintonia con il mio ottimismo. Il culmine del buio, ci insegna la saggezza popolare, dovrebbe essere proprio in questi giorni, per raggiungere il suo massimo il 13 dicembre.
Non è un caso che quella sia la notte di Santa Lucia. Mia moglie e le mie figlie stanno addobbando la casa e il balcone con lunghe file di lucine intermittenti. Le lucine – mi dicono loro – mettono allegria, sono un antidoto al buio di questo periodo.
Già, da sempre accendiamo lucine nel periodo più buio dell’anno: da Santa Lucia, che è la luce che si accende quando il buio è più profondo, le giornate si allungheranno impercettibilmente fino alla primavera.
Chissà, mi dicevo, se questa cosa può funzionare anche contro altri tipi di buio e di oscurità; chissà se ognuno di noi può riuscire ad essere una piccola lucina nella notte che illumini, anche solo per un momento, la violenza e il male mostrandoli per quello che sono.
Nel buio, mi hanno sempre fatto paura un sacco di cose che poi, di giorno, non erano certo da temere.
Credo che chiamare le cose con il loro nome, dire che il fascismo è un crimine e criminali quelli che lo vogliono resuscitare, dire che la violenza è sempre sbagliata, ribadire che non esistono esseri umani superiori agli altri, sia già un piccolo modo di fare luce, una piccola testimonianza che, magari, può solo fare un piccolo alone attorno a noi.
Forse, da solo, non posso fare granché: ma io, altri che la pensano come me, le persone di buon senso, le persone che rifiutano la violenza, tutti possiamo diventare una file di lucine in fondo al tunnel dell’oscurità.