Terremoti

Terremoti

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Volevamo fare una piccola riflessione in margine al terremoto d’Abruzzo.
Non vi preoccupate: di fronte alle disgrazie cercheremo di misurare le parole e di fuggire sia la retorica ufficiale che l’antiretorica ‘snob’ a tutti i costi.
Soltanto è bello vedere come, nel male, diventi una cosa assolutamente naturale e spontanea provvedere a chi ha bisogno. Gli uomini si aiutano a vicenda, mossi dalle loro coscienze. Punto.
In tutto questo la politica riscopre una verità fondamentale, cioè che il senso ultimo della propria azione sta nel soccorso, nel provvedere ai bisogni primari, nell’assicurare dignità alla vita delle persone.
E’ curioso come la disgrazia sottolinei che un collegamento possibile fra società e politica è rappresentato dalla solidarietà. Provvedere ai bisogni, assicurare dignità, pensare che il malessere di una parte è il malessere di tutta una società: proprio non si riesce ad evitare la retorica quando si dice che questo dovrebbe essere il fine dell’azione politica e il senso della società civile. Forse la politica creerebbe meno divisioni se cercasse di essere solidale, se cercasse di infondere nei cittadini il senso continuo di una mobilitazione comune.
Visto che ormai nell’ovvio ci siamo scivolati, chiuderemo dicendo che sarà bene fare tesoro di questa piccola verità di fronte a tutta una serie di altri terremoti: cassintegrazioni, crack finanziari, immigrazione di disperati, nuovi poveri di tutte le forme ed estrazioni sociali.

“Se non si amano gli uomini, non si può lottare per loro”  J.P.Sartre, Le mani sporche

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